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Passaggio in Estremadura
- Roxane
- 21 apr 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 24 apr 2020
Attraversando l’incredibile paesaggio dell’Estremadura, si giunge a Mérida, conosciuta anche come la Roma spagnola, per la presenza di una grande varietà di costruzioni romane. Ponti, teatri, anfiteatri e luoghi di culto hanno resistito per migliaia di secoli fino a noi, grazie al lavoro di conservazione e manutenzione dei Lavoratori della Cultura. La città ha dovuto infatti difendersi e riprendersi da periodi molto difficili, sia per gli uomini che per la cultura. Ne è uscita più forte di prima e incantevole come la vedete. Ancora si possono ammirare le decorazioni delle colonne, come appena levigate.
La Spagna è incredibile da questo punto di vista: ogni luogo visitato è un salto nel passato, più o meno recente, di un popolo che è sempre stato costretto a bruschi cambiamenti e difficili conflitti.
Eppure, con tutto ciò, si possono ancora trovare luoghi come Cáceres, in alto fra la Sierra de la Mosca e la Serrilla, sede dell’Università dell’Estremadura, e il cui centro storico è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1986.
Qui camminando tra pietre secolari, è come se il tempo si fosse fermato già da tanto. Contesa nella storia tra mori e cristiani, conserva di entrambi il ricordo. Alla Plaza Mayor, alle torri moresche di Bujaco, de la Yerba e quella del Horno, alla grande muraglia di fondamenta romane e rinforzamenti arabi, si aggiungono tante costruzioni rinascimentali e in stile gotico, rendendo la ricchezza artistica di questa città assolutamente suggestiva, in un’intrecciarsi costante di tempi e popoli diversi e lontani tra loro, dal cui incontro nasce un’unica storia, quella di una città che ha tanti segreti da raccontare.
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