Amburgo, la "porta del mondo"
- Raffaele Cipro
- 25 apr 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 26 apr 2020
La storica definizione di Amburgo, come "La porta del mondo", dice molto sul carattere e carisma della seconda città e porto più grande della Germania . Una presenza di spicco nella Lega anseatica nel Medioevo, Amburgo divenne un centro del commercio internazionale, con un'eredità che continua ancora oggi: rimane una delle città più ricche d'Europa e il suo spirito marittimo rimane ancora una delle caratteristiche predominanti. È il tipo di città in cui gli echi del porto e della storia sono ovunque, dal pianto incessante dei gabbiani, in cima ai vivaci quartieri pieni di ristoranti multiculturali, all'architettura rivolta verso il mare, al gloriosamente noto quartiere a luci rosse di Reeperbahn.

Gran parte del carattere di Amburgo proviene dal suo porto, e il modo migliore per vedere la città è salire a bordo di una barca e fare un giro per i canali e il porto interno di Binnenalster. Ammirare la città, come i marinai in arrivo hanno fatto nel corso dei secoli, regala sensazioni davvero uniche.
Mahnmal St-Nikolai è uno degli esempi più evidenti delle devastazioni, subite dalla città, durante la seconda guerra mondiale. Il suo campanile, sopravvissuto senza la chiesa, è la rappresentazione più emblematica della ferocia distruttiva della guerra.
Un ascensore di vetro porta fino in cima alla torre, dove è possibile ammirare una vista superlativa della città.
L'annesso museo segue una logica espositiva che si concentra su tre eventi della seconda guerra mondiale: il bombardamento tedesco di Coventry nel 1940, la distruzione tedesca di Varsavia, e l'operazione Gomorrha: il bombardamento britannico e americano di Amburgo, durato nove giorni nel 1943, che uccise 35.000 persone e distrusse gran parte del centro.
Amburgo oggi è una città affascinante, cosmopolita. Il quartiere simbolo, di questo spirito moderno, è sicuramente St Georg, con i sui caffè e i bar alla moda, diventati emblema di Lange Reihe, le piccole boutique e birrerie artigianali, i ristoranti multietinici che servono di tutto, dalla pasta ai labskaus locali.

Infine, l’Hamburger Kunsthalle...
È un museo per i "cittadini del mondo". I cittadini della città anseatica di Amburgo furono i finanziatori del magnifico edificio che ospita questa straordinaria collezione d'arte, aperta nel 1869 e situata nel cuore della città. Il direttore fondatore, Alfred Lichtwark, aveva formulato una dichiarazione costitutiva, valida ancora oggi, per rendere disponibili i tesori del museo a tutte le persone del mondo e promuovere la vivace comunicazione dell'arte.

La collezione permanente dell'Hamburger Kunsthalle riflette l'arte di otto secoli, dall’arte medievale germanica, al barocco italiano, alle avanguardie impressioniste europee, all’arte moderna, ma ciò che attrae gli spiriti liberi e post-romantici è il “Viandante sul mare di nebbia” di David Friedrich Caspar. Rappresenta il capolavoro simbolo del Romanticismo perché, insieme a l’Infinito di Leopardi, è l’immagine che meglio esprime quel senso di bilico tra la vita reale e quella che Kant descrisse come “la cosa in se”, cioè quella parte del mondo che non è nostro destino possedere e che genera nell’animo umano quella specie di nostalgia, struggimento, desiderio che ci spingono a viaggiare, leggere poesie, vedere panorami, la bellezza della natura, posti nuovi…..
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